Sono diverse e differenti le forme di agevolazione per le assunzioni di
personale dipendente attualmente in vigore, vediamo le principali:
Assunzione under 35
Tra le misure che prevedono sgravi contributivi per le assunzioni di personale dipendente va di certo citato quello
che riguarda l’assunzione degli under 35
con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Il bonus per le imprese
è pari alla decontribuzione del 50% dei contributi da versare all’Inps (che può
salire fino al 100% solo per il primo anno per particolari contratti
lavorativi) per i primi tre anni di assunzione e con un tetto massimo di 3 mila
euro annui. Lo sgravio era già previsto dalla Legge di Bilancio 2018 per gli
under 35 fino al 31 dicembre 2018 e per gli under 30 per i due anni successivi.
Ora è stato confermato con il recente Decreto dignità, senza modifiche
sostanziali, con la sola eccezione di aver ampliato il bonus agli under 35 anche per prossimi due anni. Perché l’impresa usufruisca di tale bonus, il lavoratore:
- non deve aver compiuto i 35 anni di età
- non deve aver lavorato con contratto a tempo indeterminato con nessun datore di lavoro, salvo per i lavoratori con parziale fruizione dei benefici
- assunzione di giovani residenti nel Mezzogiorno
- assunzione di studenti che hanno svolto presso lo stesso datore di lavoro
attività di alternanza scuola-lavoro entro sei mesi dal termine dell’attività
di alternanza scuola-lavoro
- assunzione di studenti che hanno svolto, presso lo stesso datore di
lavoro, l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il
diploma di istruzione secondaria superiore, il certificato di specializzazione
tecnica superiore o periodi di apprendistato in alta formazione, entro sei mesi
dal diploma.
Programma Garanzia Giovani
Il bonus in questione è un
incentivo destinato alle imprese che assumono giovani dai 16
ai 29 anni definiti NEET (Not engaged in Education, Employment or Training),
ovvero che non frequentano alcun corso di formazione e che, pur essendo
disoccuparti, non sono alla ricerca di un impiego. L’incentivo è usufruibile in 12 quote mensili, per tre anni, a partire
dalla data di assunzione del giovane e sono pari:
- al 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro
nella misura massima di 4.030 euro annuali per ogni lavoratore assunto con
contratto a tempo determinato
- al 100% dei contributi previdenziali per il primo anno e del 50% per
gli altri due anni della contribuzione previdenziale a carico dei datori di
lavoro nella misura massima di 8.060 euro annuali per ogni lavoratore assunto
con contratto a tempo indeterminato.
Per poter usufruire di tale
incentivo è necessario che il giovane da assumere sia iscritto al “Programma Operativo Nazionale Iniziativa
Occupazione Giovani” e il rapporto di lavoro deve essere:
- a tempo indeterminato, anche a scopo di
somministrazione
- a tempo determinato o a scopo di somministrazione di durata pari o superiore a sei mesi
- di
apprendistato professionalizzante.
Assunzione
giovani studenti
Tale bonus, prevede uno sgravio contributivo sulle assunzioni di giovani che hanno effettuato almeno il 30% delle ore di alternanza scuola-lavoro presso il datore di lavoro che intende assumerli. Il bonus è usufruibile per tre anni con un tetto massimo annuale di detrazione pari a euro 3 mila. Il neo-assunto deve aver conseguito il titolo di studio da non più di sei mesi oppure essere di età inferiore ai 35 anni.
Disoccupati ultracinquantenni
È prevista un'agevolazione contributiva pari al 50% dei contributi Inps per 18 mesi in caso di assunzioni a tempo indeterminato o per 12 mesi in caso di assunzioni a termine (anche part-time) di lavoratori o lavoratrici con almeno 50 anni di età, disoccupati da oltre 12 mesi. Condizioni essenziale per ottenere il beneficio è che il datore di lavoro deve ottenere, con le assunzioni effettuate, un incremento netto del numero dei lavoratori dipendenti dell'impresa, rispetto alla media dei 12 mesi precedenti.
Donne disoccupate
La medesima agevolazione prevista per i disoccupati con almeno 50 anni di età si applica in caso di assunzioni di donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti.
Beneficiari
di un trattamento di disoccupazione (NASPI)
Tutti i datori di lavoro che, senza esservi tenuti, assumono a tempo pieno e indeterminato lavoratori beneficiari della NASPI hanno diritto ad un incentivo economico pari al 20% dell'indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore. Tale incentivo viene corrisposto sotto forma di contributo mensile solamente per i periodi di effettiva erogazione della retribuzione al lavoratore.
Bonus assunzioni Sud
Il bonus Sud 2018 è uno sgravio previsto destinato alle imprese situate nelle regioni considerate “meno sviluppate” (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) o “in transizione” (Abruzzo, Molise e Sardegna) e prevede lo sgravio totale dei contributi previdenziali (quindi pari al 100%) fino a un tetto massimo di 8.060 euro e usufruibile, a pena di decadenza, entro il 29 febbraio 2020. Il bonus è usufruibile per un massimo di 12 mesi a fronte di assunzioni di giovani di età compresa tra i 16 e i 34 anni e di disoccupati da almeno 6 mesi con età superiore ai 35 anni. Deve trattarsi di rapporti di lavoro a tempo indeterminato o di apprendistato.
Le agevolazioni illustrate sono le principali, ma ve ne sono altre che riguardano in maniera specifica anche le sostituzioni di maternità, i lavoratori in CIGS , i disabili e i rifugiati in cooperative sociali. Per conoscere quali siano le soluzioni migliori per la tua azienda non esitare a contattarci per una consulenza personalizzata.
Dal 25 maggio scorso è entrato in vigore il nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati ( UE 2016/679 , noto anche come GDPR(General Data Protection Regulation).
Avendo natura di regolamento, il nostro legislatore non ha dovuto approvare una normativa per recepirlo, poiché è stato direttamente applicabile e ha conseguentemente abrogato la precedente disciplina del Codice della Privacy (Dlgs 196/2003).
E’ un regolamento che ha valore in tutti gli Stati membri e consente un’armonizzazione della disciplina in tutta l’area UE. Non può essere modificato da leggi nazionali, ma soltanto eventualmente integrato con regole e norme che non siano comunque in contrasto con il regolamento stesso. Il nuovo regolamento sulla privacy, inoltre, deve essere rispettato anche dalle aziende ubicate al di fuori dell’area Ue, ma che intrattengono rapporti commerciali con società europee.
Ma cosa prevede il nuovo regolamento europeo?
Le misure previste dal regolamento hanno come obiettivo primario una maggiore protezione dei cittadini , i quali avranno maggiori strumenti per monitorare la diffusione e l’utilizzo dei propri dati personali. Un secondo obiettivo, non meno importante in un mondo globalizzato, è semplificare le relazioni tra aziende localizzate in Paesi differenti e finora soggetti a normative nazionali diverse in tema di privacy.
Ecco allora i punti principali
che riguardano gli utenti:
Portabilità dei dati
– è questo un diritto rivolto agli utenti che possono trasferire i propri dati
personali da un titolare del trattamento ad un altro all’interno dell’area UE.
Il trasferimento non è possibile, invece, nel caso il nuovo titolare sia
extraeuropeo oppure nel caso di archivi di interesse pubblico, come ad esempio
le anagrafi.
Attraverso il passaggio, il nuovo titolare del trattamento gestirà i dati
personali del nuovo utente, mentre quello di provenienza ha l’obbligo di
rimuovere tutti i dati a trasferimento avvenuto
Informativa e consenso
– Il nuovo regolamento prevede un’informativa alla privacy più chiara e più
facilmente comprensibile all’utente in modo da non generare dubbi. Ugualmente,
sono state estese le informazioni da fornire, ovvero: i riferimenti della nuova
figura del RPD-DPO (Responsabile della protezione dei dati – Data Protection
Officer) che è stata introdotta con il regolamento; la durata della
conservazione dei dati; le modalità di trasferimento dei dati nel caso di
titolari di Paesi extra Ue; le modalità per poter presentare un reclamo
all’autorità di controllo; i processi decisionali seguiti nel caso di trattamento
dati tramite processi automatizzati.
Sul fronte consenso, questo risulterà valido solamente se ottenuto in maniera inequivocabile, pur se attraverso una dichiarazione orale. Non sarà valido, al contrario, un consenso ottenuto in maniera tacita o indiretta. Infine, come avveniva pure in precedenza, il consenso può essere revocato dall’utente in qualunque momento.
Diritto all’oblio
– è questo un punto che è stato molto discusso a ragione delle conseguenze
sull’utente che, a distanza di diversi anni, vede contro la sua volontà ancora
diffuse notizie su eventi passati che lo riguardano (il problema è
principalmente sentito sui contenuti diffusi via web).
Grazie al nuovo regolamento, l’utente può chiedere al titolare del trattamento la cancellazione dei propri dati personali o delle notizie che lo riguardano e quest’ultimo è obbligato a trasmettere la richiesta anche a tutti coloro che utilizzano i dati stessi. Vi sono delle limitazioni, però, nel caso in cui le notizie siano legate a un interesse pubblico generale o per finalità di ricerca o scientifiche.
Limitazione all’iscrizione
sui social per i minorenni
– i minorenni fino ai 16
anni potranno iscriversi ai social e i gestori potranno trattare i loro dati
soltanto dopo aver ottenuto il consenso da parte dei genitori o di chi esercita
la potestà genitoriale.
Da
un punto di vista aziendale, ecco le novità:
Responsabile della protezione dei dati – Data Protection Officer – è la nuova figura introdotta dal GDPR che ha il compito di monitorare e vigilare i processi del trattamento dei dati da parte del gestore. Proprio per la natura del suo ruolo, è una figura indipendente dalla direzione aziendale che, a fronte di anomalie, deve intervenire al fine di rimuoverle.
Data breach - L e violazioni devono essere comunicate al Garante della privacy da parte del titolare del trattamento, pena le sanzioni che, in base al livello di gravità, prevedono il semplice richiamo fino a una multa che può ammontare fino al 4% del fatturato dell’azienda.
I nuovi obblighi dettati dal
regolamento impongono un adeguamento rapido e immediato. Il nostro studio
, tramite un proprio consulente dedicato, è in grado
di fornire assistenza circa l’adeguamento alla nuova normativa.
Siamo, quindi, a vostra disposizione per ulteriori
informazioni al riguardo.